tecarterapia

La TECAR terapia, che significa letteralmente Traferimento Energetico Capacitivo e Resistivo, è una forma di termoterapia endogena. Il principio su cui si basa questa terapia è quello del calore endogeno prodotto con correnti sinusoidali di frequenza elevata (500 KHz) applicate tramite eletrodi alla parte del corpo dove si vuole portare l’azione terapeutica. Il riscaldamento endogeno prodotto dalla Tecar terapia invece si sviluppa, per effetto del passaggio di corrente, proprio all’interno della parte del corpo trattata (per questo motivo viene anche chiamata Diatermia) e permette di ottenere una distribuzione del calore omogenea, profonda e particolarmente confortevole. Svolge quindi un’azione antinfiammatoria, antalgica, rigeneratrice.

Si ha inoltre la possibilità di concentrare l’azione terapeutica sui punti desiderati grazie alle sue differenti modalità operative: la TECAR Capacitiva e la TECAR Resistiva.
- Modalità capacitiva permette di trattare in modo specifico i tessuti caratterizzati da una bassa resistenza alla corrente, concentrando l’azione su tessuto cutaneo, tessuto connettivo, sistema circolatorio, sistema linfatico e muscolare

- Modalità resistiva viene effettuata con elettrodi non isolati e permette di concentrare l’azione della corrente sui tessuti che offrono maggiore resistenza al passaggio delle cariche elettriche come il tessuto osseo, il tessuto cartilagineo, i tendini, i legamenti, le fasce aponeurotiche ed il tessuto fibrotico

Controindicazioni: Portatori di pace maker, Lesioni cutanee, Epilessia, Neoplasie, Gravidanza e in tutte le patologie a carico del sistema circolatorio.

ultrasuonoterapia

L’ultrasuonoterapia utilizza l’energia meccanica delle onde sonore a frequenza così elevata da non essere percepibili all’orecchio umano. Gli apparecchi di ultrasuonoterapia sono costituiti da un generatore di corrente ad alta frequenza, un cavo schermato e una testina emittente che di solito viene posta sulla zona da trattare in maniera fissa o mobile (in quest’ultimo caso tra la cute e la testina stessa deve essere interposta una sostanza grassa o gel). Gli ultrasuoni possono essere usati in acqua: la testina viene immersa nel mezzo idrico vicino alla zona da trattare.

Esercitano tre tipo di effetti: un effetto meccanico, un effetto termico, un effetto chimico favorendo gli scambi nei tessuti. Dall’insieme di questi tre effetti derivano le azioni terapeutiche: analgesica, antiflogistica, fibrolitica, decontratturante muscolare, di stimolo metabolico circolatorio. La sua utilità si evidenzia in infiammazioni dei tessuti molli, tendini, muscoli, come decontratturante muscolare, nell’accelerazione dei processi riparativi dei tessuti.

Controindicazioni: Flogosi, Neoplasie, Gravidanza, Mezzi metallici in prossimità della zona trattata, Portatori di pace maker.


jonoforesi

La jonoforesi è una tecnica elettroterapica che sfrutta la corrente continua per trasformare in ioni le sostanze medicamentose in soluzione tra la cute e l’elettrodo ed introdurli nella zona di dolore o di contrattura. La principale via di penetrazione degli ioni nell’organismo è rappresentata dagli sbocchi delle ghiandole sudoripare e in minor misura a livello delle ghiandole sebacee e degli orifizi esterni dell’apparato pilifero. Il farmaco utilizzato può avere polarità negativa o positiva ed in base a questo viene posto sul catodo o sull’anodo dell’elettrodomedicale (l’elettrodo non viene posto a diretto contatto con la cute ma con l’interposizione di una spugnetta). Attraverso la corrente erogata il medicamento viene veicolato da un polo all’altro attraversando così la sede affetta da patologia e rilasciando lo specifico principio attivo che vi agirà con sue caratteristiche fisico-chimiche.

Le azioni terapeutiche sono: antalgiche, decontratturanti, antinfiammatorie, fibrolitiche, antiedemiche. Utile quindi: nei dolori di origine infiammatoria e post-traumatica, nelle artrosi, artriti, reumatismi, nelle contratture muscolari, nelle reazioni aderenziali, nella cellulite, negli ematomi non recenti e negli edemi chirurgici.

Controindicazioni: Portatori di pace maker, Lesioni cutanee, Epilessia, Parti metalliche nell’articolazione.

tens

Con il termine TENS (acronimo di Transcutaneous Electrical Nerve Stimulation, ossia elettrostimolazione nervosa transcutanea) si intendono una serie di correnti antalgiche che possono essere categorizzate generalmente in tre tipologie utilizzate per la terapia dei disturbi muscolo-scheletrici. La terapia TENS si utilizza per mezzo di elettrodi, di correnti appropriate i cui microimpulsi eccitano solo le fibre nervose della sensibilità tattile situate sotto la pelle, applicando così gli elettrodi a livello della zona dolorante e coprono la maggior estensione possibile di pelle al di sopra della zona interessata. L’elettroterapia TENS ha un effetto antalgico attraverso la stimolazione selettiva dei nervi periferici da parte di impulsi elettrici.

La TENS viene utilizzata soprattutto in patologie come nei dolori radicolari (rachialgie, sciatalgie e lombosciatalgie), nelle nevralgie post-erpetiche, nell’artrite reumatoide, nelle artralgie e mialgie localizzate.

Controindicazioni: Portatori di pace maker, Lesioni cutanee, Epilessia, Neoplasie, Gravidanza, per la stimolazione pericardica e qualsiasi allergia accertata alla corrente.


correnti diadinamiche

Le Correnti Diadinamiche sono formate da correnti ondulate a bassa frequenza e si dividono in 5 tipi:

- Monofase, costituite da impulsi emisinusoidali della durata di 10 msec, seguiti da pause della stessa durata e con la frequenza della corrente di 50 Hz.
- Difase, composte da impulsi emisinusoidali della durata di 10 msec non seguiti da pause e con la frequenza della corrente di 100 Hz.
- Corto periodo, modulate ad ogni secondo, vedono alternarsi la corrente monofase a la difase.
- Lungo periodo, composte da corrente monofase e difase che si alternano per un tempo maggiore.

- Corrente Sincopata, costituita da corrente monofase ad interruzione: per un secondo ed interrotta per un altro secondo o per 2,5 secondi ed interrotta per altri 2,5 secondi.

Gli effetti terapeutici delle correnti diadinamiche sono diversi a seconda della frequenza dell’impulso. A 50 Hz prevale l’azione antiedema, di stimolazione sulla muscolatura e sulla circolazione sanguigna. A 100 Hz l’effetto più importante è quello antalgico. La terapia con correnti diadinamiche viene eseguita attraverso due elettrodi: uno attivo (in corrispondenza del maggior dolore) e l’altro messo nelle vicinanze. Le correnti diadinamiche sono regolate in base alle sensazioni del paziente che segnala la soglia di percezione dello stimolo e della soglia del dolore.

Indicazioni: tendinite, postumi dolorosi e traumi articolari, artropatie acute e croniche e per algie muscolari.

Controindicazioni: Portatori di pace maker, Lesioni cutanee, Epilessia, Neoplasie, Gravidanza, per la stimolazione pericardica e qualsiasi allergia accertata alla corrente.


laserterapia

La Laserterapia consiste nell’utilizzare a scopo terapeutico nel settore della fisioterapia gli effetti prodotti dall’energia elettromagnetica generata a due sorgenti di luce laser (L.A.S.E.R. = Light Amplification by Stimulated Emission of Radiation). Il Laser penetrando i tessuti provoca delle reazioni biochimiche sulla membrana cellulare e all’interno dei mitocondri che inducono diversi effetti tra i quali: vasodilatazione con conseguente aumento del calore locale, aumento delle richieste metaboliche cellulari, stimolazione neuro vegetativa e modificazione della pressione idrostatica intracapillare, aumento del drenaggio linfatico, attivazione del microcircolo, accelerazione del processo di trasformazione dell’ ADP in ATP e del ricambio elettrolitico negli ambienti intra ed extra cellulari. La terapia del dolore è data dall’azione analgesica che viene indotta dall’aumento della soglia della percezione delle terminazioni nervose algotrope e dalla liberazione di endorfine.

L’effetto antiflogistico, antiedema, etrofico e stimolante è dato dall’aumento del flusso ematico dovuto alla vasodilatazione capillare.

Controindicazioni: Epilessia, Neoplasie, Gravidanza.


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